La gastronomia di Vincenzo: patrimonio culturale tra mitologia e scoperta

Intervista a Vincenzo, titolare della società Officine Conserve Alimentari (Italia)– azienda che collabora con Augustea Iberica s.l..

Buon giorno Vincenzo la ringrazio per la sua disponibilità.

  1. Lei è un vero e proprio “artigiano” del food italiano ma è anche un imprenditore. Secondo lei qual’è il valore aggiunto che l’artigianalità può portare all’interno di un’organizzazione aziendale?

Dal 1980 produciamo solo prodotti naturali, selezionati territorialmente e di alta qualità.
Miglioriamo nelle fasi produttive, senza mai allontanarci dalle ricette tradizionali.
L’artigianalità è il valore fondante della nostra organizzazione.

  • Lei è il titolare di “Officine Conserve Alimentari” che include due linee di prodotti: da una lato abbiamo “Klete” che si dedica a conserve di frutta e a base vegetale, l’altro settore  riguarda la preparazione della Porchetta, PORCKENROLL. Qual è l’origine di nomi così particolari?  

KLETE è il nome dell’amazzone greca che ha dato vita alla nostra cultura, la Magna Grecia, incluso la gastronomia. L’ampio utilizzo di km zero è uno dei nostri punti di forza.

PORK AND ROLL è l’espressione che è nata sin dal 1980 quando, la mia propensione alla ricerca del gusto, mi ha portato a realizzare un prodotto concepito per il piacere della compagnia e della bontà. Col rispetto delle regole classiche, ma con una nuova intepretazione della porchetta “Pork and Roll”.

  • Com’è nata la sua passione per la preparazione artigianale del food? E la sua formazione? Qual è il suo prodotto preferito?

Mia mamma era una specialista nel food romana di origine, ma vissuta in Calabria per oltre 60 anni. Mi ha trasmesso regole e passione che cerco di migliorare col tempo.

La Porchetta sicuramente rappresenta la mia creatività

  • La sua idea di imprenditoria, tra innovazione e tradizione. Che peso hanno l’una e l’altra sul suo business?

La mia idea di imprenditoria non si lega alla grande distribuzione; considero l’innovazione solo in termini di miglioramento della catena produttiva e delle materie prime di alta qualità. Innovazione e tradizione sono elementi importanti e non sempre contrapposti.

  • Che consiglio darebbe ai giovani che vogliono intraprendere il suo stesso percorso?

Non si può creare nulla di qualità se non ci si appassiona in quello che fai. Quindi consiglio di intraprendere questo percorso solo se non legato esclusivamente all’aspetto economico.

  • In una visione internazionale, secondo lei che ruolo svolge il Made Italy e la sua artigianalità riconosciuta nel mondo?

Il Made in Italy è un’eccellenza in continua ascesa grazie all’operato di aziende medio/piccole di alta professionalità. Il nostro clima e la propensione italiana al gusto, ci aiuta a realizzare vere eccellenze, da sempre apprezzate nel mondo.

  • Officine Conserve Alimentari ha partecipato a molte fiere importanti in Italia e all’estero? Che esperienza è stata?

Molto positiva, abbiamo osservato e compreso le richieste di un mercato sempre più ampio ed esigente. I nostri prodotti sono sempre più apprezzati e richiesti dai mercati europei.

  • Prima di concludere la nostra conversazione vorrei chiederle di rivolgere un pensiero alla situazione provocata in tutt’Italia dal COVID-19, estesosi ormai in tutto il mondo.  Come si è rinventato per affrontare questo periodo molto difficile anche dal punto di vista lavorativo?

Fortunatamente la nostra regione, la Calabria, è stata coinvolta solo marginalmente dal Covid-19. La sua tragica diffusione ha creato seri problemi sia sotto l’aspetto di produzione che di richiesta dei prodotti da parte del consumatore.
E’ accresciuta quindi una sensibilità e attenzione generale verso i prodotti più naturali e genuini possibili. Tutto ciò si rispecchia nelle nostre politiche di produzione.

Grazie, è stata una piacevolissima conversazione.

(Rosaria Mazza – responsabile di Augustea Iberica s.l.)

INTERVISTA GLADIUM

LA BIRRA: PASSIONE MILLENARIA CHE UNISCE IL NORD E IL SUD DEL MONDO

Intervista ad Anselmo, titolare del Birrificio Artigianale della Presila (Italia) – azienda che collabora con Augustea Iberica s.l.

Buongiorno Anselmo La ringrazio per la sua disponibilità.

  1. Prima di cominciare la nostra conversazione vorrei chiederle di rivolgere un pensiero alla situazione provocata in tutt’Italia dal COVID-19, estesosi ormai in tutto il mondo.  Come si è rinventato per affrontare questo periodo molto difficile anche dal punto di vista lavorativo?

La situazione è ormai drammatica in tutto il Mondo ed in particolare nel Nord Italia; non dobbiamo far altro che sperare che la diligenza delle persone e le misure adottate dai governi abbiano una qualche efficacia.

Dal punto di vista lavorativo, stiamo cercando di concentrarci sul web, visto che i canali tradizionali di vendita (pub, pizzerie, ristoranti, etc) sono chiusi, purtroppo non c’è nessun’altra soluzione.

  • Lei è un maestro birraio ma è anche un imprenditore. Secondo Lei qual è il valore aggiunto che l’artigianalità può portare all’interno di un’organizzazione aziendale?

L’artigianalità è sicuramente un valore aggiunto in questo mondo globalizzato ed anche all’interno dell’organizzazione aziendale può portare quel plus dato dalla conduzione famigliare che porta a concepire prodotti pensati con il cuore, perché diventano parte dell’artigiano, più che con il freddo calcolo tipico delle realtà industriali.

Il nostro birrificio è condotto da me e mia moglie Lucia, quindi, una piccolissima realtà, che più che un’azienda è in primis una famiglia.

  • Quanti tipi di birre producete? Che storia c’è dietro i loro nomi? Quanto tempo dedicate alla realizzazione di una veste grafica così originale?

Produciamo 6 tipologie di birra, dietro ad ogni loro nome c’è una sintesi tra un’identità territoriale/di fantasia e di come viene concepita la birra in se.

Ogni birra, infatti, ha un suo personaggio di riferimento che ne definisce il carattere; sono tutti personaggi da noi concepiti e fatti realizzare da grafici esperti. È un lavoro molto meticoloso che ci impegna parecchio.

  • Come è nata la Sua passione per la birra artigianale? E la sua formazione? Qual è la birra preferita?

La mia passione per la birra artigianale è nata durante il mio periodo universitario. Mi capitò in una fiera estiva di bere una birra artigianale e da lì nacque la mia curiosità per questo mondo; finita l’università (ingegneria) ho deciso di formarmi in questo settore facendo dei corsi al CERB (Centro di Eccellenza per la Ricerca sulla Birra) di Perugia, e degli stage in un micro birrificio; l’attività di formazione comunque per noi è continua, partecipando a corsi di aggiornamento e seminari.

Beh, non ho una birra preferita in assoluto, dipende molto da che cosa ci si abbina, ma sicuramente sono affettivamente legato alla Symphony, la nostra Belgian Dark Strong Ale che tante soddisfazioni ci ha dato con premi e riconoscimenti molto importanti.

  • La sua idea di imprenditoria, tra innovazione e tradizione. Che peso ha l’una e l’altra sul suo business?

Innovazione e tradizione per noi hanno lo stesso peso, perché le riteniamo due elementi essenziali del nostro processo produttivo.

  • Che consiglio darebbe ai giovani che vogliono diventare maestro birraio?

Gli consiglierei di visitare qualche birrificio per rendersi conto del lavoro che il mastro birraio fa, perché è sì un mestiere che ha il suo fascino, ma è anche molto faticoso e sacrificato. I risultati economici non sono immediati ed almeno qui in Italia abbiamo un’asfissiante burocrazia nel nostro settore.

  • In una visione internazionale che ruolo svolge la birra italiana e la sua artigianalità riconosciuta nel Mondo?

Sicuramente l’Italia, in questi ultimi anni ha conquistato un forte ruolo nel Mondo della birra di qualità e artigianale anche all’estero; oggi le realtà italiane sono sempre più apprezzate e ricercate.

  • Il Birrificio Gladium ha avuto esperienze fieristiche in Italia e all’estero? Che esperienza è stata?

Si, il birrificio Gladium ha avuto delle esperienze fieristiche in ambito italiano e sicuramente ogni manifestazione è stata occasione di crescita in termini sia di mercato che a livello umano. Speriamo presto di conquistare anche il mercato estero e di prendere parte a qualche evento importante e soprattutto costruttivo e gratificante.

Grazie, è stata una piacevolissima conversazione.

             (Rosaria Mazza – responsabile Augustea Iberica s.l.)

L’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE AI TEMPI DEL COVID 19

Articolo dell’avv. Mariantonietta Miccoli, legal advisor e collaboratrice di
Augustea Iberica.

La nostra società sta attraversando un momento assai difficile.
Si perché, chi lo avrebbe mai immaginato un mondo capovolto da un giorno all’altro?
Se qualcuno pensava di potere avere delle certezze, non potrà fare altro che ricredersi.
È bastato un piccolo virus per fare saltare tutti gli equilibri esistenti in ogni ambito della nostra vita.
Cosa fare questo punto?
Non possiamo cambiare quel che è accaduto, ma possiamo e dobbiamo ripartire cercando nuove strade. La pandemia ha inferto un duro colpo all’economia mondiale, ma sicuramente uno tra i paesi che ha subito un forte impatto a livello economico è proprio l’Italia. La chiusura di quasi tutte le attività produttive e commerciali, ha messo in ginocchio la nostra economia.Bisogna trovare, dunque per ripartire. Mi sento di dire: partiamo da ciò che abbiamo e ricostruiamo la nostra economia.
Mi rivolgo, in particolare, a tutte le aziende italiane che si trovano, adesso, in grande difficoltà.
Investiamo in quello che sappiamo fare meglio, quello in cui siamo più bravi, investiamo nella forza dei nostri marchi, in quello per cui siamo conosciuto nel mondo e nella bellezza dell’italianità.

L’internazionalizzazione delle imprese italiane rappresenta sempre più una via di sbocco commerciale per le nostre aziende. Iniziamo a guardare ai mercati internazionali come prospettiva reale per i nostri futuri traffici commerciali, perché se c’è una cosa che è apprezzata all’ Estero è proprio il made in Italy.

Avendo una specializzazione in Diritto internazionale commerciale, da un paio di anni mi trovo a collaborare con la società Augustea Iberica con sede in Granada, che si occupa proprio di creare un ponte che virtualmente collega l’Italia alla Spagna. Già perché se non lo sapete in Spagna adorano i nostri prodotti. Augustea Iberica aiuta le aziende italiane, che vogliono esportare i loro prodotti al di fuori delle mura domestiche, ad entrare nel mercato spagnolo mediante l’allestimento di fiere(ne sono già state fatte diverse a Granada, Valencia e Alicante); ma anche con incontri B2B, con la
pubblicizzazione dei prodotti delle aziende aderenti; ad entrare nella grande distribuzione o nel settore della ristorazione a seconda delle richieste dell’azienda stessa, uno fra tutti Bufalaria.
Che l’export sia la nuova strada da percorrere ne è pienamente convinto anche l’attuale Governo che ha dichiarato che stanzierà fondi ed incentivi funzionali all’internazionalizzazione delle aziende italiane.

I fondi, infatti, saranno utilizzati per la realizzazione delle seguenti categorie di attività:

  • Iniziative straordinarie di formazione e informazione sulle opportunità offerte dai mercati esteri alle imprese, in particolare piccole e medie;
  • Supporto alle più rilevanti manifestazioni fieristiche italiane di livello internazionale;
  • Valorizzazione delle produzioni di eccellenza, in particolare agricole e agroalimentari, e tutela all’estero dei marchi e delle certificazioni di qualità e di origine delle imprese e dei prodotti;
  • Sostegno alla penetrazione dei prodotti italiani nei diversi mercati, anche attraverso appositi accordi con le reti di distribuzione;
  • Realizzazione di campagne di promozione strategica nei mercati più rilevanti e di contrasto al fenomeno dell’Italian sounding;
  • Sostegno all’utilizzo degli strumenti di e-commerce da parte delle piccole e medie imprese;
  • Realizzazione di tipologie promozionali innovative per l’acquisizione e la fidelizzazione della domanda dei mercati esteri;
  • Rafforzamento organizzativo delle start up nonché delle micro, piccole e medie imprese in particolare attraverso l’erogazione di contributi a fondo perduto in forma di voucher;
  • Sostegno ad iniziative di promozione delle opportunità di investimento in Italia, nonché di accompagnamento e assistenza degli investitori esteri in Italia.

Il nostro futuro dipende dalle scelte presenti ed oggi più che mai le aziende devono modificare la loro prospettiva, aprirsi a nuovi mercati e il nostro compito è quello di aiutarle a fare ciò.

Avv. Mariantonietta Miccoli
Patrocinante in Cassazione
Master in Diritto internazionale commerciale (IBL) – Università “La Sapienza” di Roma
Direttore ANGEC -organismo formazione e mediazione – (aut. Ministero della Giustizia)

QUANDO LA PASTICCERIA E’ DONNA!

Intervista a Mariastella, titolare della Pasticceria Fiorino (Italia)

Buon giorno Mariastella la ringrazio per la sua disponibilità.

Prima di cominciare la nostra conversazione vorrei chiederle di rivolgere un pensiero alla situazione provocata in tutt’Italia dal COVID-19, estesosi ormai in tutto il mondo.  Come si è rinventata per affrontare questo periodo molto difficile anche dal punto di vista lavorativo?

Il periodo che stiamo vivendo ha dell’incredibile, nessuno della mia generazione avrebbe mai pensato di vivere una situazione simile. È una guerra e ne avevamo sentito parlare soltanto nei racconti dei nonni. Per quanto riguarda il momento in chiave lavorativa, le posso dire che è molto complesso reinventarsi. Piuttosto ci stiamo arrangiando puntando forte sui social per provare a sostenerci. Ci sentiamo depredati del nostro futuro e le posso assicurare che è una brutta sensazione, ma siamo fiduciosi.

Lei è una maestra pasticcera ma è anche un’imprenditrice. Secondo lei qual’è il valore aggiunto che una donna è in grado di portare all’interno di un’organizzazione aziendale?

Il valore aggiunto si esprime in una sola parola: DONNA. Noi donne riusciamo a dare un’impronta diversa a qualsiasi cosa, quel tocco di genio che permette di trasformare una cosa ordinaria in straordinaria. Siamo uniche.

Quali sono le caratteristiche che diversificano, all’interno dell’azienda, la leadership femminile da qualle maschile secondo lei?

Per iniziare vorrei sottolineare come nella mia azienda siamo soltanto quote rose e questo per me è un forte motivo di orgoglio. Guardando al passato, posso dirle che la differenza reale c’è stata nella gestione tra me e mio padre, che è stato il fondatore.

La leadership maschile è servita per gettare le basi per ciò che siamo oggi e per dare stabilità e tradizione, mentre la leadership femminile che porto avanti è servita per dare nuova linfa all’azienda e per reinventarci con alcuni prodotti, quale tra tutti il PANETTONE.

Come è nata la sua passione per la pasticceria? E la sua formazione? Qual’è il dolce della memoria per lei? Quale le piace di più preparare?

La mia passione è nata così, spontaneamente. Non c’è un momento preciso. Questo avviene quando l’azienda di famiglia diventa la vita stessa della famiglia. La formazione me l’ha trasmessa mio padre, insieme alla sua enorme passione. Io però non mi sono mai sentita arrivata e ho continuato a migliorarmi con corsi di formazione che mi hanno permesso di crescere sotto il profilo professionale e personale. Il dolce che mi piace più preparare è allo stesso tempo quello della memoria, quello che viene in mente a tutti quando si parla di Fiorino il MANDORLATO, l’orgoglio di mio padre.

La sua idea di imprenditoria, tra innovazione e tradizione. Che peso ha l’una e l’altra sul suo business?

La tradizione è una parte fondamentale in azienda, questo già fa capire molto riguardo alla risposta che posso dare. D’altro canto ai giorni nostri è impossibile non parlare di innovazione e soprattutto è impossibile non pensare come il progresso possa entrare nel nostro mestiere. Credo quindi che la nostra forza negli ultimi anni sia stata raggiungere un giusto mix tra queste due dimensioni, ovvero mantenendo la qualità della tradizione ma facendoci aiutare dai nuovi strumenti messi a disposizione, su tutti i social.

Che consiglio darebbe ai giovani che vogliono diventare pasticceri?

Il più grande consiglio che posso dare ad un giovane pasticcere è di coltivare la sua passione, sempre. Dovrà essere bravo a studiare, formarsi, incuriosirsi ma soprattutto legarsi alle persone giuste. In un Paese straordinario come l’Italia certi mestieri non lasciano mai “in mezzo a una strada”, il food è un simbolo del Made in Italy e ognuno di noi ne è ambasciatore nel mondo.

In una visione internazionale, secondo lei che ruolo svolge la pasticceria italiana e la sua artigianalità riconosciuta nel mondo?

La pasticceria italiana, come tutto il food, è un’arte riconosciuta in tutto il mondo. Nulla togliendo alle altre cucine, vedi soprattutto quella francese, credo che la nostra tradizione dolciaria abbia qualcosa in più.

La Pasticceria Fiorino ha avuto esperienze fieristiche in Italia e all’estero. Che esperienza è stata?

Si, abbiamo avuto esperienze in Italia e all’estero. Principalmente ci muoviamo sulla Spagna, nazione molto affine all’Italia per molti aspetti. Ultimamente abbiamo partecipato al Gastronoma di Valencia, collaborando con Augustea Iberica soc. Italiana che promuove le eccellenze italiane in Spagna; una fiera di dimensione internazionale sia per i numeri sia per i brand con cui ci siamo trovati a condividere gli stand. È stato emozionante soprattutto vedere la bella risposta che il pubblico spagnolo ha dato ai nostri prodotti, specialmente ai dolci al bergamotto che è il frutto tipico della nostra regione.

Grazie, è stata una piacevolissima conversazione.

(Rosaria Mazza – responsabile Augustea Iberica s.l.)

Restiamo a casa e ce la faremo!!! ¡Quedémonos en casa y lo lograremos!!!

E’ l’epoca del COVID-19 e restare a casa è un imperativo e un dovere, ma questo non significa non poter restare uniti.
Ogni giorno alle ore 18, finestre e balconi italiani si aprono in un “abbraccio” che avvolge la nostra amata Italia, da nord a sud a ritmo di musica!
E a chi dice che tutto questo è retorica, gli si ricorda che sono quegli stessi italiani che immediatamente, nonostante la sofferenza, hanno attivato raccolte fondi e donazioni, sono intervenuti in prima persona come volontari professionali e non, perchè l’attenzione è salda sull’interesse della salute dei cittadini, sul sistema sanitario e sulla ricerca di una terapia e di un vaccino che possa bloccare questa epidemia.

In questa emergenza a molti dobbiamo dire GRAZIE, a tutti coloro i
quali ci assicurano i servizi di prima necessità e, soprattutto, a medici, infermieri e personale sanitario. In questo periodo dove la vicinanza è diventata fonte di pericolo, loro sono lì a stretto contatto con il virus con i loro scafandri, mascherine e guanti.
Non vogliono essere chiamati eroi perchè, rispondono, fanno il loro
dovere ma con i loro turni interminabili in un limbo surreale, la paura di prendere il virus e portarlo in famiglia, il comunicare con gli ammalati solo con lo sguardo, vivono giorni veramante difficili.
E poi…..arriva la solidarietà e la vicinanza della gente comune; c’è chi pensa alla colazione, chi regala la mimosa per l’8 marzo, chi offre acqua, pizze e focacce.

Questa è la grande Italia!!

Mostriamo al mondo che grande paese è l’Italia.
Lo sappiamo, il futuro è incerto anche per la nostra economia ma il
nostro è un paese che esporta in tutto il mondo prodotti divenuti
simbolo di qualità ed eccellenza dell’artigianilità nostrana, caratteristica del nostro Made in Italy.
Il virus sarà debellato, come ci insegna la storia e, in attesa, le aziende italiane del food si rinventano adottando il servizio a domicilio e rafforzando le vendite online.
Augustea Iberica è al fianco delle aziende che rappresenta; ha
un’unica missione: promuovere e valorizzare le eccellenze
enogastronomiche italiane in Spagna, sostenendo anche la campagna
MANGIA ITALIANO.


ITALIA TI RIALZERAI !

Restiamo a casa e ce la faremo!!!
¡Quedémonos en casa y lo lograremos!!!

L’ITALIA RACCONTATA DAGLI ITALIANI

Augustea Iberica continua a promuovere la cultura, l’arte e le eccellenze italiane in ogni sua attività. L’Italia è un Paese da scoprire e vivere la cui bellezza affascina e quasi stordisce……. 

L’ITALIA RACCONTATA DAGLI ITALIANI (www.visititaly.eu)

AUGUSTEA IBERICA E IL CAFFE’ CANDIDATO A PATRIMONIO IMMATERIALE DELL’UMANITA’ UNESCO

“Prendiamoci un caffè”

E’ l’ invito più frequente che si possa ricevere in tutta Italia perchè il caffè espresso italiano è uno dei simboli più identificativi e tra i più amati del made in Italy tanto da essere candidato a Patrimonio Immateriale dell’Umanità – UNESCO.

Il caffè per gli italiani è una liturgia, un rito condiviso da generazioni e caposaldo immortale della nostra industria alimentare con più di 800 torrefazioni che operano in Italia e che comprendono 7.000 addetti.

“Chicchi” di storia ci regala il viaggio nell’universo del caffè che parte dagli altopiani dell’Etiopia fino a giungere a Costantinopoli, attuale Istanbul, dove nel XVI secolo fu aperta la prima caffetteria della storia.

Passando per Vienna giunge in Italia dove, nel 1720, viene aperto in Piazza San Marco a Venezia, il Caffè Florian, tra i più antichi al mondo, celebre per il suo stile unico e senza tempo, con i vassoi di servizio rigorosamente in argento e l’inconfondibile livrea dei camerieri.

Era la Venezia del Canaletto, del Tiepolo, del Casanova e di Vivaldi; calle e campielli si popolavano, al fruscio di lunghe gonne e sfarzose redingote. Le sale degli antichi palazzi si illuminavano per i grandi balli che la laguna rifletteva nei canali con tutto il loro splendore.

Era l’epoca del Carnevale, famoso in tutto il mondo.

Ma è l’intera Italia che brilla in tutto il mondo per i suoi caffè storici che risultano patrimoni artistici e architettonici. Infatti continuando un viaggio immaginario si giunge al Caffè Gambrinus, il più antico di Napoli, patria del caffè per tradizione e dove si inventò la cucumella, per preparare il caffè in casa.

Molte sono le storie e le tradizioni a Napoli legate al caffè. Una delle più tipiche (che dimostra il carattere generoso dei napoletani) è quella del caffè sospeso. Un cliente del bar paga due tazzine, di cui una a beneficio di un ignoto che ne faccia richiesta.

Chi entra a contatto con il popolo napoletano e ne comprende la sua antica cultura, la sua profonda filosofia di vita non può non restarne affascinato.

“Quando un napoletano è felice, paga due caffè: uno per sè stesso e uno per il cliente che viene dopo. E’ come offrire un caffè al resto del mondo” (L. De Crescenzo)

Ma cosa renda il caffè italiano il più buono? La bontà del nostro caffè deriva dalla preparazione delle miscele e dalla tostatura dei chicchi di caffè caratteristiche che rendono leader il produttore italiano VEZZALI.

Vezzali Caffè si avvale di una figura unica, quella del Fuochista Tostatore che, alla capacità rituale di tostare, aggiunge l’abilità artigianale, oramai scomparsa, di mantenere costante il calore durante la tostatura, utilizzando legna autoctona (di bosco e di agrumi).

Divino caffè, il cui gusto rimane tutto il giorno in bocca e Vezzali Caffè te ne offre una tazzina seduto sul bordo dell’universo, guardando l’intero cielo che è tuo, per scriverci sopra.

AUGUSTEA IBERICA PRESENTA IL BERGAMOTTO

“L’ORO VERDE DELLA CALABRIA”

……….. E’ un tiepido pomeriggio di maggio; il sole splende in un cielo terso e tutto sa di primavera. Apro la finestra ed il profumo intensissimo di zagara mi investe. Il verde scuro delle foglie degli aranci e dei bergamotti brilla alla luce del sole del mio sud; quegli alberi hanno una storia da raccontare, la storia della gente comune che lavora e sposa ogni giorno la sua amata terra…….. ( de Un Regalo di Dio – Il Bergamotto: il profumo del paradiso)

Il bergamotto è l’oro verde della Calabria, il più prezioso tra gli agrumi.

Porta con sè leggende per il mistero della sua origine; nasce da un’impollinazione incrociata di un albero di limone e uno di arancia amara che è capitata, in maniera del tutto inspiegabile, per la prima volta in Calabria verso la metà del XVII secolo.

Anche l’origine del nome di questo nobile frutto porta con sé la leggenda; secondo alcuni risale dal termine turco “Beg-armudi”, pera del principe, secondo altri deriva dalla città “Berga” (Spagna) per giungere poi in Calabria, durante la dominazione spagnola.

E’ una storia antica, la storia del bergamotto! E’ una storia che parla d’amore per la terra, fatica, tradizioni e folklore.

Nel periodo della raccolta dei bergamotti, da metà dicembre a metà febbraio, alla raccolta sulle piante provvedevano i più giovani ed anche i ragazzi, che muniti di “panari” piccoli cesti, rivestiti all’interno di tela di iuta per non danneggiare la buccia del bergamotto cosparsa di vescichette piene di olio essenziale, staccavano dolcemente i frutti dai rami per essere poi trasportati da giovani donne.

Caricavano le ceste in testa appoggiandole sopra una sorta di cuscinetto chiamato “giranda”. Il peso le costringeva a camminare con un portamento eretto, quasi austero, lungo i viottoli, tra gli alberi.

Si creavano, così, variopinte file indiane di donne, le cui ampie gonne, dai colori sgargianti, ondeggiavano, come il loro incidere accompagnato dal canto in coro di “mottetti”.

Questi canti popolari dalle nobili origini, erano cantati a cappella e raccontavano della vita rurale, della fatica e della gioia di stare insieme.

Era l’epoca in cui la raccolta e l’estrazione dell’essenza veniva fatta a mano, utilizzando spugne naturali per far sprizzare il nettare del bergamotto dalla scorza, che veniva raccolto in recipienti di terracotta. Uomini  e donne, bambini e anziani, chini sulle spugne in piena notte per evitare che la luce  alterasse l’essenza; così per generazioni, fino all’invenzione della cosiddetta “macchina calabrese”, ideata da Nicola Barillà, che garantiva rese elevate e una qualità finissima dell’essenza.

Il bergamotto cresce soltanto  lungo la costa in provincia di Reggio Calabria,  dove ha trovato il microclima ideale.   Infatti, il suo habitat quasi  esclusivo è costituito dalla sottile striscia costiera lunga un centinaio di chilometri, compresa tra Villa S. Giovanni e Gioiosa Jonica. Oltre il 90% della produzione mondiale di questo agrume, è bene ricordarlo, proviene dalla provincia di Reggio Calabria sin dal 1750 quando nacque il primo bergamotteto.

Questa terra produce bergamotti senza uguali grazie alle condizioni estreme del tempo, che garantiscono una ricchezza di pregiato olio essenziale. Infatti è l’olio essenziale immagazzinato nei pori, appena al di sotto della superficie della scorza, che rende il bergamotto così prezioso usato inizialmente solo come agente di fissaggio nel settore dei profumi.

Successivamente, nel 1800, scienziati e medici scoprono, quasi per caso, anche le potenti qualità antisettiche e antibatteriche dell’olio essenziale di bergamotto, scoperta che fa assumere un ruolo chiave anche in cliniche e ospedali come efficace disinfettante, anticolesterolo, ipoglicemizzante, anti radicali liberi, vitaminizzante.

Fino a poco tempo fa l’acidità naturale del frutto aveva fatto ignorare il suo uso alimentare; è stato grazie ai produttori calabresi che si è iniziata una nuova tradizione di gusto e salute: la creazione di diversi prodotti della Pasticceria Fiorino e di Officine Conserve ci fanno scoprire un sapore nuovo e irripetibile.

Birrificio Artigianale della Presila

Il Birrificio Artigianale della Presila nasce il 4 Gennaio 2012 con la Mission di produrre Birra Artigianale di Alta Qualità in Calabria e per precisione a Zagarise (CZ), un piccolo centro agricolo della Presila Catanzarese che vanta un’acqua proveniente direttamente dal Parco Nazionale della Sila, dalle particolari caratteristiche, come contenuto in minerali e purezza, che la rendono molto adatta alla produzione di birra di qualità.

Fulcro della politica produttiva aziendale è il metodo artigianale di produzione che consiste nelle seguenti caratteristiche:

  • Non Filtrazione (La birra è integrale, come natura crea)
  • Non Pastorizzazione (Non viene sottoposta a pastorizzazione, mantenendo intatte tutte le caratteristiche nutrizionali, oltre a conservare in vita i lieviti in sospensione nella birra stessa dandoci un prodotto vivo)
  • Assenza di Conservanti o Additivi 
  • Rifermentazione (La gasatura viene prodotta tramite una seconda fermentazione ad opera del lievito in bottiglia o fusto, ciò da alta digeribilità alla birra)

​Per approfondire la conoscenza del prodotto birra e del nostro metodo di lavorazione clicca qui.

Attualmente il Birrificio Artigianale della Presila produce 6 birre con Marchio Gladium ®.

Contatti

BIRRIFICIO ARTIGIANALE DELLA PRESILA di Verrino Anselmo & C. S.A.S.
Via Roma II° Traversa n°5
88050 Zagarise (CZ)
Tel. 329/4195279  Fax 0961/1951001

Info commerciali: info@birragladium.com

Responsabile commerciale, mktg e comunicazione: luciafranco.21@birragladium.com

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